Eclissi di sole – Gv 14, 6-14
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Quando c’è un’eclissi di sole un po’ spettacolare ci piace stare a vedere cosa succede. E allora, puntuali come orologi svizzeri, gli esperti al telegiornale a ricordarci che possiamo pure guardare il sole, ma solo attraverso qualcosa, magari dei vetri affumicati o occhiali scuri, altrimenti è pericoloso per la vista.
A volte ci capita di essere un po’ confusi per quel che riguarda la fede. Possiamo pure sentirci scoraggiati, vuoti, demotivati. Ci sembra che qualunque discorso su Dio sia inutile e ridicolo, perché in fondo Dio non lo vediamo da nessuna parte. Ed è vero: “Dio nessuno lo ha mai visto” (Gv 1,18). Così la domanda che ci viene dal salmista – “dov’è il tuo Dio?” (Sal 41) – ci provoca e ci interpella: come cristiani, di cosa o di chi stiamo parlando? Come possiamo essere credibili di fronte agli altri se parliamo di qualcosa che nemmeno noi abbiamo mai visto?
La richiesta di Filippo è quindi molto azzeccata: “mostraci il padre” e siamo a posto. Ma ecco la risposta scandalosa del vangelo di Cristo: Dio non lo vedi mai direttamente, ma sempre attraverso qualcos’altro. Un po’ come il sole durante un’eclissi. Dio si vede attraverso la nostra vita quotidiana, perché Dio, che è amore (1Gv 4,3), lo viviamo e lo vediamo nelle relazioni che proviamo a intessere pazientemente con gli altri, con il mondo, con noi stessi. Questi sono i “vetri affumicati” attraverso cui vedere Dio.
Perché dev’essere così? Non sarebbe più semplice vedere direttamente Dio e basta? Forse sì, ma il nostro Dio è un inguaribile romantico: egli ha fede in noi, ha fiducia nell’uomo, molto di più di quanta fiducia possiamo avere noi in lui. Si fida talmente di noi da crederci capaci di mostrare quell’amore che può vincere la morte, che è il suo cuore stesso. E noi, allora, corriamo alla ricerca di vetri affumicati: c’è uno spettacolo incredibile da guardare, oggi.