Vaso vuoto – Mt 5,17-19

Vaso vuoto – Mt 5,17-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».


Chiedersi il senso della Legge per gli antichi ebrei non è una domanda sterile, un semplice esercizio di ragionamento tanto per fare. Al contrario, comporta chiedersi anche oggi il senso delle piccole o grandi regole che incontriamo nella nostra giornata, delle indicazioni morali che la fede – ogni fede – comporta.

La legge, come ce la presenta oggi Gesù, è un vaso vuoto. Quando mia madre pianta dei fiori – un’altra arte di cui sono particolarmente ignorante – prima li mette in un vasetto piccolo, poi, quando crescono, li trapianta. Un vaso è indispensabile per far crescere le cose, altrimenti, senza alcuna forma, si perderebbero nel mare magnum del giardino – e verrebbero falciati da mio padre che taglia l’erba -.

Un vaso è indispensabile per far crescere quei semi di desiderio che abbiamo in cuore. La legge, o, meglio, le piccole o grandi norme che stabiliamo nella quotidianità, sono utili per dare una forma alla propria vita: non sono da abolire, ma da riempire. Perché il rischio è che iniziamo ad idolatrare i vasi vuoti, a considerare la legge importante per se stessa, a intenderla come un fine invece che come un mezzo. Gesù relativizza la legge, certo, ma lo fa non tradendola, ma, al contrario, dando ad essa il suo giusto significato.

Prima di chiederci “cosa devo fare”, quindi, è importante interessarsi del seme che vogliamo piantare nel vaso vuoto, ovvero del “cosa desidero davvero”. Il desiderio di Gesù è quello di amare fino alla fine e dimostrare, in questo modo, che l’amore può vincere la morte: il vaso in cui piantiamo questo fiore diventa l’etica della nostra vita, oggetto di riflessione, di fatica, di conversione.

Diventa la legge morale che ci spinge ad incontrare l’altro e a vincere noi stessi. Perché non restiamo vasi vuoti.

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