Voce che rigenera – Gv 20,11-18

Voce che rigenera – Gv 20,11-18

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Spesso, per valutare la funzionalità di un organo o di un apparato viene utilizzata la risonanza magnetica funzionale, una tecnica che, attraverso la generazione di immagini dell’organo in esame, permette di valutarne lo stato di salute. Recentemente è stato condotto un esperimento nel quale questa tecnica è stata applicata su una donna in stato vegetativo, bloccata al letto, immobile, apparentemente morta.

Alla paziente sono stati fatti ascoltare suoni a gradazioni diverse di familiarità. Al primo suono, lo squillo di un cellulare, la risonanza magnetica non mostrava alcuna attività cerebrale nella donna, infatti l’immagine in diretta dell’encefalo restava di un grigio spento; stesso discorso all’ascolto del canto di un uccellino: immagine del monitor totalmente invariata. Però all’ascolto della parola «mamma» pronunciata dalla figlia della donna, improvvisamente lo schermo dell’apparecchiatura manifestava un’esplosione di colori, segnale di un’attività cerebrale ancora presente, stimolata dalla voce della ragazza.

Gli occhi di Maria di Màgdala all’esterno del sepolcro sono ancora incapaci di distinguere il Signore, ma il suo orecchio non ha dimenticato il suono della voce del suo Maestro e lo riconosce immediatamente quando sente pronunciare il suo nome: «Maria!».

Il tempo di Pasqua, che è stato appena inaugurato per noi, ci aiuti a riconoscere la voce di Dio, nostro Padre, che nel Signore Gesù pronuncia sin dal nostro concepimento il nostro nome.

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