Parole regalate – Gv 12,44-50

Parole regalate – Gv 12,44-50

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Nonostante l’incredulità di molti, l’appello evangelico continua a risuonare. E Giovanni, dopo le inquiete riflessioni sull’incredulità dei Giudei, ci offre un riassunto delle affermazioni principali che Gesù ha fatto sulla sua missione. Si tratta di una specie di annuncio solenne, di proclamazione pubblica messa sulla bocca di Gesù.

Sono almeno tre i punti essenziali.

  1. Chi crede in Gesù crede in colui che lo ha mandato; chi vede Gesù vede colui che lo ha mandato. Contemplare Gesù e il suo mistero è credere e vedere Dio stesso. Gesù è la luce venuta ad abitare e a salvare il mondo.
  2. In coerenza con quanto appena detto, Gesù non parla da se stesso, ma parla le parole che il Padre gli ha ordinato di annunciare. Per questo la parola di Gesù è sovrana, ha potere di salvezza ed è, perciò, la parola obbediente del Figlio.
  3. Gesù, quindi, dice ciò che ascolta fedelmente dal Padre «e il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io vi dico, le dico così come il Padre le ha dette a me». Questa finale, di profonda e mirabile semplicità, è l’eco diretta di quanto Giovanni dice in alcuni passi del capitolo terzo, settimo e ottavo.

Così appare meglio la logica di questo riassunto del messaggio di Gesù: il richiamo al dramma di coloro che non accolgono la parola del Rivelatore è il tema centrale della seconda parte del Vangelo ed è inquadrato dal richiamo del dono della luce e della vita eterna che, a sua volta, è il tema sviluppato nella prima parte del quarto Vangelo.

Una costruzione esemplare, opera di un cuore pieno di stupore e di fede.

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