Vi lascio la pace – Gv 14,27-31

Vi lascio la pace – Gv 14,27-31

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Queste parole di Gesù vanno collocate all’interno dell’ultimo grande discorso che Egli pronuncia durante l’ultima cena con i suoi discepoli. Da poco ha lavato loro i piedi, ha annunciato l’imminente tradimento di Giuda, ha anticipato a Pietro il suo rinnegamento e ora parla loro di pace. Lo fa nel momento più drammatico della sua vita, ora che si prepara a combattere una battaglia, l’ultima, quella che agli occhi dei suoi avversari lo vedrà sconfitto, ma che al cuore del Padre rappresenta la vittoria definitiva sul «principe del mondo». Egli, che è la pace, combatte perché gli uomini imparino a distinguere la vera pace da quella falsa, quella che dà il mondo, inebetito dal suo principe.

Il principe del mondo insegna ai suoi discepoli che la pace si ottiene togliendo la vita al proprio avversario, annichilendolo, riducendolo al silenzio. Gesù, al contrario, mostra che la via della pace passa dal regalare la vita.

Il principe del mondo insegna ai suoi discepoli che l’importante è che essi stiano in pace, anche se quelli che li circondano sono angosciati. Gesù ai suoi discepoli insegna che l’angoscia dovrà tormentarli fino a quando non avranno fatto tutto ciò che è in loro potere per alleviare le pene dei propri fratelli.

Il principe del mondo insegna ai suoi discepoli che la pace dipende dalle situazioni, dal contesto in cui si vive. Gesù mostra che anche sulla croce si può trovare la pace. E anche da lì la si può donare.

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