Amore urgente – Lc 14,25-33

Amore urgente – Lc 14,25-33

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Le pagine della Bibbia sono attraversate da cima a fondo da una caratteristica fondamentale: l’urgenza. Perché la vita stessa è segnata dall’urgenza, perché il tempo che abbiamo a disposizione è limitato. Perché il kairos del vivere è fugace.

Lo sapevano bene Abramo, Mosè, i profeti e alcuni personaggi dei vangeli come Zaccheo. Lo sa bene anche il vangelo di Luca, mosso com’è da un contesto di urgenza che fa risuonare la chiamata incondizionata di Gesù a seguirlo nel suo cammino senza anteporgli niente altro.

Eppure, lo stesso vangelo, invita i suoi lettori prima di tutto a sedersi per riflettere su come inserirsi in questo cammino: «Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine?» (Lc 14, 28).

Parole ragionevoli, ricche di sapienza lucana, preziose anche per noi oggi. L’urgenza si traduce nelle parole di Gesù nella capacità di operare scelte radicali in virtù del fatto che anche l’amore è radicale. Il vivere autentico non sopporta forme di dedizione parziale o estemporanee, chiede dedizione totale.

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