In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Nel suo discorso, Gesù ha appena parlato dell’amore verso i nemici, e con le parole del vangelo di oggi mostra l’obiettivo concreto da tenere sempre presente: diventare misericordiosi come il Padre.

Sì, ‘diventare’. Trattandosi di un cammino, vanno tenuti presenti diversi elementi: la fatica, la voglia di prendere scorciatoie o percorrere altre strade, il clima, le nostre storie e quelle dei compagni di viaggio, fino allo scoraggiamento e alla tentazione di abbandonare definitivamente.

Per non lasciarci sopraffare da queste difficoltà, credo che dobbiamo leggere questa pagina all’incontrario: ‘Siccome il Padre vostro è misericordioso, cercate di diventare misericordiosi anche voi’. Egli non giudica, non condanna, e perdona. Anche voi, dunque, non giudicate, non condannate, e perdonate. Egli vi ama gratuitamente, al di là di ogni merito. Anche voi amate come Lui, senza cercare ricompense.

Se infatti il nostro amore e il nostro comportamento verso gli altri fossero metro di agire di Dio, quasi una provocazione perché ci ami, la sua risposta sarebbe molto debole, pari al nostro amore. Invece il Padre ci ama per primo. Guardare quello che siamo e i doni ricevuti da Lui, per credere.Tutti noi, in quanto figli di quel Padre misericordioso, portiamo i tratti del suo amore. Gli altri possono riconoscerli solo se sappiamo accogliere questa misericordia e la viviamo. Da oggetto di misericordia diventiamo soggetto di misericordia.