Poliglotti, stregoni e dottori – Mc 16,15-20

Poliglotti, stregoni e dottori – Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Incontro Amir e la sua mamma, Ucraini, e voglio salutarli. Ma in quale lingua? Amir sorride, la mamma pure e mettendosi la mano sul petto dice il suo nome. Poi indica il figlio e dice Amir. Rispondo dicendo il mio nome e sorridendo loro. Il bimbo guarda il suo pallone, mi lancia uno sguardo invitante, sorride, e in un attimo siamo sul prato a giocare. Non c’è stato bisogno di nessuna app per traduzione simultanea. Lo sguardo e i sorrisi hanno espresso l’intesa. Questa è la lingua di cui parla Gesù, la lingua dell’amore. Più la si pratica, più persone la capiscono e a loro volta la parleranno.

Chissà quante volte abbiamo fatto l’esperienza del male, dell’esistenza del demonio (divisore)! Quante critiche dietro le spalle, quante gelosie, invidie e cattiverie, senza parlare  di conflitti tra nazioni e guerre di carattere diverso, economico, politico, religioso… Il Signore Gesù ci manda a scacciare questi demoni proprio praticando la lingua dell’amore, nel rispetto anche di colui che è autore di queste diavolerie.

Ogni giorno viviamo da vicino la realtà della malattia e della morte, e in questi due ultimi anni ne abbiamo fatto il pieno. Ci siamo certamente trovati di fronte a casi impossibili da risolvere. Anche con studi di medicina i nostri interventi non hanno dato sempre la pienezza della salute e della vita. Eppure abbiamo  imposto, abbiamo teso, le nostre mani a fratelli e sorelle di ogni età per aiutarli a ritrovare serenità e voglia di vivere. Ci siamo fermati a curare il loro cuore ed altri hanno curato il nostro. Può succedere ogni giorno.

Gesù manda tutti noi nel mondo intero a parlare la lingua sua, quella dell’amore. Ci manda a fare unità portando amore, perdono e comprensione. Ci costituisce medici del cuore e dello spirito, rendendoci forti contro veleni e menzogne, contro disperazioni e solitudini. Siamo la sua continuazione.

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