Chi sei tu? Chi sono io? – Lc 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
I Fioretti riportano un episodio della vita di Francesco d’Assisi che, sul monte de La Verna, è visto da frate Leone «stare ginocchioni in orazione con la faccia e con le mani levate al cielo, e in fervore di spirito sì dicea: “Chi se’ tu, o dolcissimo Iddio mio? Che sono io, vilissimo vermine e disutile servo tuo?”» (FF 1915).
Zaccheo è un uomo che non conosce Gesù; ne avrà sentito parlare e desidera vederlo. Restiamo tuttavia sorpresi nello scoprire che Zaccheo non solo non conosce Gesù, ma non conosce neanche Zaccheo o, almeno, ne conosce solo una piccola parte, quella più misera, quella oggetto del disprezzo dei Giudei e forse anche del proprio. Solo quando Zaccheo è incontrato da Gesù Zaccheo scopre chi è Zaccheo. Zaccheo scopre di essere più che un pubblico peccatore, più che il capo dei pubblicani; Zaccheo si scopre generoso, capace di donare i suoi beni ai poveri e restituire «quattro volte tanto» quel che ha rubato; Zaccheo scopre di essere un uomo ospitale, pronto ad accogliere nella propria casa uno sconosciuto, ma, soprattutto, Zaccheo scopre di essere pieno di gioia.
Come Francesco d’Assisi e Zaccheo scopriamo chi siamo davvero solo quando ci lasciamo incontrare da Gesù. È lui che, nello svelarci a noi stessi, ci colma di gioia.