Sgiovani: squali in centro
Stamattina, dopo la grande festa di ieri, ci svegliamo riposati. Ogni giovane si è svegliato nella sua famiglia portoghese, ben coccolato dall’accoglienza davvero strepitosa dei parrocchiani del posto.
Ci incontriamo in chiesa e da lì decidiamo il da farsi, perché la giornata è molto libera, a discrezione dei singoli gruppi. Noi prendiamo il treno e ci dirigiamo verso Parco delle Nazioni, dove ci fu l’Expo negli anni ’90 (1995 se non ricordo male).
Visitiamo un po’ il lungo fiume e la galleria Vasco de Gama. Pranziamo e ci avviciniamo al grande acquario oceanografico, dove c’è un workshop sull’ecologia e la custodia del creato.
Sfortunatamente scopriamo che quell’evento è già full. Ripieghiamo, mesti ma col sorriso, per una visita (sconto pellegrino) all’acquario. Bellissimo. Colori, suoni, varietà: la vita dell’oceano si svela davanti ai nostri occhi.
Decidiamo un po’ di programma per domani e andiamo a prendere un piccolo pensierino per le nostre famiglie portoghesi. Enrico ha delle idee davvero gentili e intelligenti: propendiamo per una piccola foto del gruppo incorniciata.
Torniamo a casa, alle 20 puntuali c’è la cena in famiglia. Pure per gli scj è così. La cena è tra noi dehoniani in parrocchia. Si mangia, si beve, si scherza, si beve. Siamo in 53. Qualcuno commenta: “una bella Provincia!”.
Scoperta della serata: in Vietnam, molti anni fa, il russo era una lingua conosciuta e parlata da tanti. Ecco cosa si scopre quando si incontrano un confratello polacco che vive in Albania e uno vietnamita che vive in Francia. Magie dell’internazionalità. Un po’ come nell’acquario variopinto del pomeriggio: tante diversità e originalità si compongono per testimoniare una sorta di forza della vita, che ci piace assai.
Poi tutti a nanna: domani è un altro giorno. E fu sera e fu mattina.