Sgiovani: mare d’amore

Sgiovani: mare d’amore

Stamattina ci incontriamo al solito orario elastico in stazione. Prendiamo il treno per arrivare al Monastero dei Geronimi. Dopo il treno, per prendere l’autobus, abbiamo un’idea geniale per evitare la ressa: andiamo in direzione contraria rispetto a dove dobbiamo andare.

Non sembra, ma è una strategia intelligente davvero. Ci si ferma dopo 4-5 fermate e si riprende l’autobus in direzione opposta, cioè quella originariamente giusta. Sì, perché alla stazione gli autobus sono pienissimi, mentre un po’ più in là sono più vuoti. Dieci e lode per l’intuizione.

Dopo appena 2 ore e rotte di viaggio arriviamo al monastero, che, purtroppo, non riusciamo a visitare a causa della lunghissima fila all’ingresso. Preferiamo fare un giro calmo sul lungomare, mangiando qualcosa nei vari chioschetti. La vastità dell’oceano è qualcosa che incanta sempre l’essere umano. Sarà paura, sarà speranza, sarà senso di qualcosa che è oltre…

Dopodiché inizia l’odissea per raggiungere parco Edoardo VII, dove alle 18 ci sarà la Via Crucis con papa Francesco. Otteniamo posizioni discrete, sotto l’ombra di un’acacia ai margini del parco.

Inizia la Via Crucis. Comprendiamo che la posizione trovata non è neanche discreta. Ma l’audio è buono. Attraverso un maxischermo vediamo come hanno pensato e attuato la liturgia: suggestivo e non troppo pesante al tempo stesso. Interessanti e profonde le testimonianze di giovani.

Mi colpisce un passaggio particolare del pensiero iniziale del papa. Gesù ci dice che vuole riempire la nostra vita. In particolare, vuole “riempirci con la sua consolazione”. Mi riporta l’immagine dell’oceano di stamattina. Una vastità di vita che si infrange sugli scogli e sulla spiaggia: così il Signore non si stanca di volerci “urtare” col suo perdono e la sua presenza. Un amore che ha la misura dell’oceano.

Mi ricorda che passione non significa solo soffrire, ma, prima di tutto, essere innamorati. Dio è appassionato di noi.

Dopodiché viaggio folle ma stranamente molto ordinato con la metro, cena al volo e rientro in famiglia. Pronti per la veglia di domani (?)

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