Trama e ordito – Lc 12,35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Tra i fili di ordito e quelli di trama che nel loro creativo e spesso sorprendente intrecciarsi hanno nel tempo disegnato la mia vita, traspare, come in filigrana, il disegno d’amore del Padre.
Riconosco i volti di quanti mi hanno amato, le mani che mi hanno accarezzato, le braccia che mi hanno sostenuto nei momenti di crisi. Posso ascoltare le gioiose risa dei miei compagni d’escursione e i mugugni per l’insopportabile caldo e l’appiccicosa polvere.
Alcune trame mi parlano delle mie lacrime versate e di quelle che ho asciugato; altre hanno il profumo di casa, il gusto della pizza della mia mamma e il crepitio della legna nel grande caminetto dei miei nonni. Anche i fili d’ordito hanno tanto da raccontare; ci sono quelli robusti che danno solidità al tessuto e che evocano mio padre e quelli screziati di mia sorella che regalano allegria alla veste.
Al ritorno del padrone stringerò forte questo abito a me, lo farò aderire bene al mio corpo, indosserò una buona cintura per assicurarlo alla vita. Non voglio che mi si sfili di dosso perché se dovessi perderlo non saprei più chi sono, mi sentirei completamente nudo e paralizzato.
E sono certo che, mentre il padrone mi servirà, ammirerà il mio vestito; non noterà le imperfezioni o le macchioline sbiadite procurate dalla mia inesperienza, ma si rallegrerà con me nel riconoscere tutti i fili che lui stesso mi ha regalato e che continua a donarmi per tessere la mia vita.
Il banchetto preparato dal padrone sarà una bellissima festa. Insieme a tutti gli altri commensali, sfoggeremo, festosi, i nostri abiti e ci sorprenderemo nello scoprirci reciprocamente intessuti riconoscendo il nostro volto tra le trame e l’ordito delle vesti degli altri invitati.