In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Una prima serie di quattro verbi, senza un soggetto preciso, che indicano azioni dure e violente, verbi consegnati ad un unico, denso versetto, che però diventano occasione per testimoniare il nome del Signore.

Poi una seconda serie di altrettanti verbi, anche qui assai spaventosi: tradire, uccidere, odiare che seguono la risoluta esortazione a non preparare alcuna difesa per sé in quanto il Signore stesso darà ai suoi amici bocca e sapienza invincibili.

Questi versetti di taglio apocalittico indicano non già una serie di paurosi accadimenti a venire quanto invece il senso profondo del nostro presente e il giudizio definitivo della storia nella morte e risurrezione di Gesù.

Salvare la vita, in questa logica, è darle una direzione, darle un senso. Su questo punto la nostra civiltà fa molta fatica per via dello sbilanciamento tecnologico intrapreso, il quale sembra reggersi ciecamente sull’infinito e progressivo incremento di potere scientifico. Una ricerca, questa, che toglie il fiato e non genera gioia.

Perché la vera gioia sta nascosta nel gesto paradossale inventato da Dio stesso nel momento in cui decide che l’uso adeguato del suo immenso potere sta precisamente nella sua volontà di autolimitare il potere stesso e il suo esercizio nell’atto creatore.

Un tale gesto può essere pensato ed essere attuato solo ed esclusivamente per amore, con amore e nell’amore.