Cucù! – Mt 17,10-13

Cucù! – Mt 17,10-13

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Pietro, Giacomo e Giovanni stanno scendendo dal monte Tabor con Gesù, subito dopo la sua trasfigurazione, durante la quale sono apparsi accanto a lui Mosè ed Elia. E, da bravi studenti, fanno al maestro una domanda intelligente: se tu sei il Messia, come mai prima del tuo arrivo non abbiamo visto il ritorno del profeta Elia, che pure doveva essere il tuo precursore, secondo quello che ha detto il profeta Malachia?

E come spesso accade, i tre discepoli fanno la figura degli scolari che si impegnano, sì, ma non sono troppo brillanti: “Elia è già venuto, ma nessuno, nemmeno voi, lo ha riconosciuto; anzi, non è stato solo ignorato, ma addirittura maltrattato”.

Quanto è povera la nostra capacità di comprendere i pensieri e i sentieri di Dio!

Spesso crediamo di aver capito tutto, ed è proprio allora che ci chiudiamo e ci irrigidiamo nel nostro sguardo sulla realtà, perdiamo la capacità di tenere la mente e il cuore aperti a ciò che si discosta dalle nostre aspettative, e Dio passa accanto a noi senza che ce ne accorgiamo!

Grazie al cielo, il nostro Dio non si dà per vinto davanti alle nostre precomprensioni sbagliate e un po’ presuntuose, ma continua giorno dopo giorno a bussare alla nostra mente e al nostro cuore, cercando di attirare la nostra attenzione proprio con ciò che più ci spiazza. A noi lasciarci interpellare.

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