La stanza – Mt 5,38-42

La stanza – Mt 5,38-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle».

Se non sapessimo come è andata a finire la storia di Gesù, forse anche noi, come i suoi familiari, penseremmo che sia fuori di testa. Il mondo ragiona con i criteri della forza, del potere, della calunnia, dell’interesse, disposto anche a fare guerra pur di imporsi sul nemico. In questo lungo discorso di Gesù Matteo elenca e giustifica gli atteggiamenti nuovi dei discepoli di Gesù.

Non esiste la guerra giusta. Non si risponde a violenza con la violenza, ma si cammina e si dialoga col nostro avversario. Non si calcola ciò che si offre a chi è nel bisogno… Gesù che ci ama gratuitamente, senza che noi lo meritiamo, chiede a noi di assumere lo stesso atteggiamento di vita. Ci sembra impossibile. Tuttavia bisogna tentare. Nel mio intimo, davanti ai conflitti mondiali di questi anni, a volte penso bisognerebbe rinchiudere tutti i responsabili delle guerre, in una grande stanza, vedendo i filmati dei loro misfatti, e liberarli solo dopo una intesa e un accordo per una pace definitiva. Del resto, si erano ben capiti i loro predecessori quando si erano spartiti il mondo dopo le guerre. Ciascuno aveva preso quello che voleva.

Per me, porgere l’altra guancia è dare la possibilità del dialogo. Mi percuoti con la violenza? Ti rispondo offrendoti un’altra possibilità di chiudere i conti: dialogare senza armi nascoste, e camminare insieme per capirsi e per rendere la guerra fuori moda.

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