Fermissima fiducia – Lc 12,54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
«A noi piace collocare una fermissima fiducia del divino Salvatore … che ci esorta a riconoscere i segni dei tempi, così che vediamo fra tenebre oscure numerosi indizi, i quali sembrano annunciare tempi migliori per la Chiesa e per il genere umano». Sono le parole con le quali Giovanni XXIII – il papa anziano che sembrava capitato lì quasi per un errore della storia – indiceva il Concilio Vaticano II, l’evento del tutto inatteso che finì per trasformare radicalmente la comprensione che la Chiesa aveva di sé e dei suoi riti, il suo linguaggio e il suo rapporto con il mondo «fuori di sé».
Erano tempi faticosi per la Chiesa e per l’umanità, che si ritrovava davanti al baratro di una guerra nucleare. E il papa anziano insegnò a tutti a ritrovare uno sguardo non ingenuo, ma evangelico e luminoso sulla storia umana, scartando ogni lettura catastrofica: «A noi sembra – scrisse – di dover risolutamente dissentire dai profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo».
Cosa direbbe oggi a noi il papa buono? A noi, la Chiesa del Concilio, un po’ in affanno nel tentativo di annunciare l’evangelo in un tempo di declino e in un mondo con cui comunichiamo sempre meno? Forse le stesse luminose parole che già disse allora: «Illuminata dalla luce del Concilio, la Chiesa si accrescerà di ricchezze spirituali e, attingendovi il vigore di nuove energie, guarderà con sicurezza ai tempi futuri».