Cinque percento – Lc 4,38-44
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.
“In ogni persona c’è il 5% di buono”. Più o meno in questo modo recita una famosa massima di Baden-Powell, fondatore dello scautismo. Sarò sincero: non mi è mai piaciuta.
Il problema è che sono tentato a interpretarla in un’ottica quantitativa, come se noi essere umani fossimo tanti sacchi pieni di sabbia e ce n’è un pochino diversa dal resto, quella “buona”. In realtà penso che si possa dare un altro significato.
Abbiamo tutti un cinque percento di buono nel senso che il cuore pulsante della nostra esistenza è una profonda, misteriosa, potente sete di servire il prossimo. C’è questo desiderio presente da qualche parte, nelle profondità più autentiche e divine del nostro essere.
Ma ci sono anche tante febbri (il “novantacinque percento”) che ci impediscono di servire. Paure, dubbi, memorie dolorose, sicurezza nelle tiepide abitudini… come la suocera di Pietro, vorremmo donarci, avvertiamo il fascino di una vita-per-l’altro, ma siamo costretti a letto.
E’ necessario che siamo toccati dal perdono di Dio, dalla sua forza creatrice, sempre ricca di fantasia, per farci passare la febbre e renderci pronti al servizio. La sua presenza accanto a noi rende quel cinque percento seme fecondo di vita nuova.