Belli fuori e dentro – Lc 11,37-41
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Le spese per la cosmetica sono pazzesche. Non in sé, ma se rapportate ai beni di prima necessità che mancano ai più. Certo non possiamo trascurarci, ma forse siamo completamente presi dalla cura della forma, con le diete, le palestre, lo sport, la chirurgia e la cosmetica e non siamo per niente preoccupati per altre cure di cui la nostra vita ha assolutamente bisogno e per di più continuamente.
Con la sua trasgressione Gesù sposta l’attenzione di colui che lo ha invitato a pranzo. Con la sua violazione Gesù ci aiuta a guardare la nostra omissione sistematica sulle cose che non sono visibili, ma sono fondamentali.
Quando si pensa alle “cose che sono dentro”, naturalmente il pensiero mi va a un’altra immagine che usa sempre Gesù: quella delle fondamenta della casa. Oggi siamo agitati febbrilmente per quello che si vede e non badiamo affatto a quello che non si vede. In una casa le fondamenta reggono tutta la casa. E come se avessimo l’urgenza di alzare il palazzo senza preoccuparci su dove poggia. Eppure le fondamenta non si vedono.
La trasgressione del maestro di Nazareth ci obbliga a rivedere le priorità e i fondamenti della nostra vita.
Spesso questo abbandono delle realtà interiori, come uno spiffero preoccupante, viene fuori. In molti tentiamo di farlo tacere. Ma è come un grido e una spia che fanno presente di dare un’occhiata all’interno per non vivere da stolti.
Quando il cuore geme, ascoltiamolo. Anche se non si vede!