Priorità – Lc 9,22-25
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
Non è vero che i giovani non hanno valori. Non è vero, in generale, che oggi ci sono meno valori di una volta. Fa parte dei modi di dire dei vecchi lamentosi (e dentro ognuno di noi c’è un vecchio lamentoso), dei “laudatores temporis acti”, ma, in definitiva, non penso corrisponda a verità.
Tutt’altro. Oggi la questione della dignità della persona sembra portata, almeno in teoria, a dei livelli altissimi. Siamo pieni zeppi di valori. Forse ne abbiamo troppi.
La mia è una provocazione, chiaramente. Ma forse il problema non è “avere dei valori”, ma stabilire una gerarchia tra questi valori, un ordine di importanza. Avere delle priorità, nei valori come negli impegni di tutti i giorni. Se tutti i valori sono importanti allo stesso modo, allora il risultato assomiglierà terribilmente a non avere valori per niente.
Cosa è più importante nella mia vita? Cosa ha la priorità? Cosa invece è importante, ma meno? Per che cosa sono disposto a fare i sacrifici più grandi? E così, di domanda in domanda, si arriva a quella che ci propone il vangelo oggi.
E’ più importante l’amore (seguire Gesù) o la vita (seguire me stesso)?