Piccoli – Mt 11,25-30

Piccoli – Mt 11,25-30

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Noi vogliamo spesso capire il mistero di Dio e quello degli uomini. L’atteggiamento richiesto non è quello del sapiente, ma piuttosto quello dei piccoli. Solo accostandoci ai piccoli, alla gente da poco, impariamo a benedire il Padre per ciò che ci rivela.

Gesù benedice il Padre perché ha rivelato «queste cose ai piccoli». Quali sono queste cose? Non sono grandi precetti, serie infinite di obblighi, ma il vivere nella pace, frutto di un amore umile, senza violenza. «Imparate da me». Gesù ci invita a imparare dal suo modo di amare. Egli lava i piedi, accoglie gli esclusi, racconta parabole di vita vissuta. Insegna con la vita.

Dio è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è spezzato. «Quando gli uomini dicono: “perduto”, egli dice: “trovato”; quando dicono: “condannato”, egli dice: “salvato”; quando dicono: “abbietto”, Dio esclama: “beato!”» (Bonhoeffer).

Oggi è la festa di Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e dell’Europa. Donna analfabeta, ma coraggiosa, capace di amare, di cercare la verità e di lottare per la salvezza del popolo di Dio. Il periodo in cui ha vissuto è simile a tanti periodi della storia del mondo, ed anche a quello che stiamo vivendo oggi: incomprensioni, guerre, scismi… Lei, illetterata e analfabeta, diventa punto di riferimento per tutti i regnanti d’Europa e grande fustigatrice delle incoerenze cristiane e papali. Essa è l’esempio della capacità dei piccoli a penetrare “le cose di Dio”.

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