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Categoria: Una parola in più

A volte una parola in più è qualcosa di importante, che dà un po’ più di luce alla nostra quotidianità.

Ogni giovedì proviamo a condividere una riflessione, un approfondimento sulla realtà attuale, su pagine di cronaca recenti, su un costume contemporaneo, alla luce del vangelo della domenica successiva.

Pensiamo che riflettere insieme possa essere un’arma potente, un modo intelligente, alternativo all’opposizione muro-contro-muro o all’accettazione a-critica di ciò che accade.

A volte basta una parola in più.

Doppio cognome e identità piena

Doppio cognome e identità piena

Pochi giorni fa la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma che prevede l’attribuzione automatica del cognome paterno a un figlio, sancendo così un principio di uguaglianza di genere nei rapporti famigliari tutt’altro che scontato: si potranno mantenere tutti e due i cognomi oppure i genitori, di comune accordo, potranno scegliere quale dei due mantenere. In questo modo, a tutti viene garantita la possibilità di un’identità più piena, almeno dal punto di vista simbolico: tutti avranno l’opportunità di riconoscere immediatamente…

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Il dito nella piaga

Il dito nella piaga

Senza capirla del tutto facciamo continuamente nostra l’affermazione di Tommaso nel Vangelo di questa seconda domenica del Tempo di Pasqua, domenica della misericordia (Gv 20,19-31): «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». L’abbiamo trasformata nell’espressione cardine di una convinzione basata sulle prove, sull’evidenza dei fatti, su quello che possiamo verificare in maniera scientifica; in altre…

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Occhio d’asino

Occhio d’asino

Nel brano che accompagna la processione di domenica prossima, domenica delle Palme anno C (Lc 19,28-40), Luca ci offre una scena di sintesi grandiosa di tutto ciò che il Signore, così per la prima volta in questo Vangelo Gesù definisce se stesso, è venuto ad annunciare: quanto più la scena risulta teologicamente densa, tanto più, a ben guardare, essa è costituita da personaggi ed elementi di rara semplicità e quotidianità. Un villaggio, un puledro, forse un asinello, i proprietari dell’animale,…

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In mezzo senza rischi

In mezzo senza rischi

Esistono modalità molto differenti di mettere in mezzo qualcuno: lo si può fare in senso metaforico facendolo diventare il centro delle nostre attenzioni, in senso positivo, ma anche in senso negativo, oppure in in una modalità fisica, lasciando che il posizionamento al centro definisca l’atteggiamento di chi  attorno guarda e agisce a seconda del contesto. Oggi, poi, è più facile di quanto non si pensi porre se stessi al centro dell’attenzione mediatica grazie ai social e ai mezzi di comunicazione:…

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Fico!

Fico!

Non siamo migliori, né di chi ci ha preceduto, né di chi verrà dopo di noi. Amara considerazione, ma i fatti di questi giorni lo confermano continuamente: non mi riferisco solo alla guerra in Ucraina,  ma anche alle tragiche notizie di cronaca che parlano di figli che uccidono i genitori e altre disgrazie del genere, cose su cui sarebbe troppo triste e doloroso soffermarsi ulteriormente. Il male, quello voluto ma anche quello subito che entra nelle vite delle persone in…

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Scendere dal monte

Scendere dal monte

Questa volta è davvero difficile non chiederti di poter salire con te sul monte, Signore. Portaci con Pietro, Giacomo e Giovanni: non lasciarci qui a terra a riempirci gli occhi di terribili scene di guerra e pianto. Perfino gli ospedali vengono colpiti e distrutti da bombe intelligenti guidate dalla mano di uomini sempre più stupidi. Non lasciarci a riempire il cuore di amarezza per quello che sta succedendo alle porte di casa, ma che non ha mai smesso di accadere…

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Pane, potere e fantasia (poca se si continua a fare guerra)

Pane, potere e fantasia (poca se si continua a fare guerra)

Nella prima domenica di Quaresima anno C (Lc 4,1-13), siamo portati nel deserto dove fare i conti con noi stessi, sperimentare fame, sete, desideri inconfessabili. Di fronte a tutto questo ci viene chiesto se ci fidiamo di Dio, se ci fidiamo del fatto che i figli di Dio possano davvero vivere di un pane che non si procurano con le loro mani, di un potere che non avveleni la loro vita e di una fiducia che li possa sostenere anche…

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Senza un maestro

Senza un maestro

Nei versetti iniziali del brano di Vangelo di questa ottava domenica del Tempo Ordinario (Lc 6,39-45), leggiamo un invito, neppure tanto velato, a riconoscere quale sia il posto giusto nella vita. Volere ergersi a guide quando non vi siano le condizioni per poterlo essere non ha senso. Volere condurre, quando sarebbe più opportuno lasciarsi condurre, porta soltanto a un prevedibile disastro. Ogni ruolo per essere esercitato e vissuto al meglio ha bisogno di preparazione: mi ha sempre colpito l’umiltà di…

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Smettere di giocare alla guerra

Smettere di giocare alla guerra

Quando si riflette sul senso della vita e della pratica religiosa, soprattutto ai più giovani, viene in mente il fatto che l’esistenza del credente sia segnata principalmente da quello che non può fare: una prospettiva tutta al negativo che fa della vita di fede un cammino di privazione e mortificazione. Un’idea grossolana e distorta che ancora segna profondamente alcuni aspetti della pastorale ci presenta i comandamenti come la sintesi di questa prospettiva, come a definire che sia necessario stabilire dei…

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Guardarsi l’ombelico

Guardarsi l’ombelico

Le beatitudini di cui ci parla la pagina del Vangelo di Luca per questa sesta domenica del tempo Ordinario anno C (Lc 6,20-26), ci consegnano uno dei tratti più paradossali dell’intera Scrittura: siamo messi di fronte ad una promessa di felicità piena a partire dalla descrizione della condizione di massima povertà e infelicità apparente. Gesù, nella versione di Luca che si differenzia da quella riportata al capitolo quinto del Vangelo di Matteo, sceglie una scenografia del racconto differente, ambientando il…

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