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Categoria: Una parola in più

A volte una parola in più è qualcosa di importante, che dà un po’ più di luce alla nostra quotidianità.

Ogni giovedì proviamo a condividere una riflessione, un approfondimento sulla realtà attuale, su pagine di cronaca recenti, su un costume contemporaneo, alla luce del vangelo della domenica successiva.

Pensiamo che riflettere insieme possa essere un’arma potente, un modo intelligente, alternativo all’opposizione muro-contro-muro o all’accettazione a-critica di ciò che accade.

A volte basta una parola in più.

Le reti vuote

Le reti vuote

Ogni storia di vocazione che si rispetti ha inizio da un vuoto, da un’assenza, da una mancanza: per quanto possa sembrare paradossale è questo che mette in moto un vero cammino di ricerca. Non sono le qualità che abbiamo, i numeri o le capacità che ci dicono verso quale futuro dobbiamo indirizzarci, ma è la consapevolezza che ci manca qualcosa a diventare il vero motore di una sana ricerca interiore e di un approccio vero alla vita e al futuro….

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Ricerca

Ricerca

Lo strano brano che ci presenta la liturgia di questa terza domenica del tempo Ordinario anno C (Lc 1,1-4; 4,14-21) è l’insieme di due differenti racconti presi dall’inizio del Vangelo di Luca e dal capitolo quarto, dove si descrivono i primi passi della predicazione pubblica di Gesù: si raccolgono in un continuum due differenti inizi, quello pensato dall’evangelista per l’intero Vangelo e quello previsto come apertura della sezione narrativa sul ministero di Gesù in Galilea. In realtà sarebbe molto complicato…

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Vino di gran classe

Vino di gran classe

Oggi si parla di vino: proprio in questi giorni è uscita la classifica dei dieci vini italiani più pregiati dell’anno. Mi sono immaginato la soddisfazione dei produttori che vedono così riconosciuta la bontà delle proprie fatiche e del proprio lavoro: mi sono però anche chiesto che cosa possa spingere a produrre vini sempre più pregiati se non la convinzione di poterne trovare ancora uno migliore. Credo che non sarebbe davvero possibile rimanere a certi livelli di produttività se non nella…

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Stupirsi dell’incontro

Stupirsi dell’incontro

Ci sono incontri e incontri, alcuni si trasformano in scontri, ma la dimensione veramente umana dell’incontro dovrebbe essere quella capace di riconoscere la vita e generarla. Quando un incontro è mosso dall’urgenza di condividere la presenza di Dio, allora è messo in movimento da una fretta sana che ci impedisce di rimanere fermi e chiusi in noi stessi. Quando l’incontro è motivato dalla voglia di annunciare le cose belle della vita, quelle che Dio realizza a partire dalla nostra disponibilità,…

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Libero

Libero

Esistono anche le belle notizie: Patrick Zaki è libero, meglio, la sua vicenda giudiziaria è ancora lontana dal chiudersi, ma intanto ha potuto godere della possibilità di tornare a casa e di attendere i prossimi sviluppi confortato dall’affetto della sua famiglia e di chi gli vuole bene. Nelle sue prime dichiarazioni ci ha tenuto a ringraziare l’Italia, ma quello che mi ha colpito di più è che abbia espresso il desiderio di tornare a Bologna per completare il suo ciclo…

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Il deserto dell’incontro

Il deserto dell’incontro

Vedere la salvezza di Dio: mi pare un po’ troppo. Non saprei che forma darle e probabilmente anche se la vedessi non saprei come riconoscerla. La promessa di questa seconda domenica di Avvento (Lc 3,1-6) mi pare molto bella ma al di là delle nostre reali possibilità, almeno nel momento attuale che stiamo attraversando. Poi, onestamente, quello che tutti stiamo cercando sembra essere una salvezza molto umana, molto concreta, fatta di sicurezze, un po’ di salute, qualcosa di stabile e…

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Passeggiata all’imbrunire

Passeggiata all’imbrunire

Il tema dominante della liturgia a cavallo tra le ultime domeniche dell’anno e la prossima domenica, prima di Avvento anno C (Lc 21,25-28.34-36), è sicuramente la paura. Non come si potrebbe pensare, visto il tono apocalittico, in riferimento al fatto che ci saranno segni e realtà così terribili da annunciare un tempo in cui gli uomini moriranno per la paura, ma in relazione al desiderio di Gesù di liberare i suoi uditori dagli effetti di una vita consegnata alla paura….

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Il potere del Re

Il potere del Re

La solennità di Cristo Re dell’universo ci presenta, in questa domenica che conclude l’anno liturgico (Gv 18,33-37), un’immagine molto chiara e potente dell’identità di Gesù. Se pensiamo alla sfilata continua dei tanti potenti della terra, nelle interviste, nelle apparizioni televisive, nei vari incontri ad alto livello che si susseguono, il dialogo tra Gesù e Pilato appare davvero poco spettacolare: poche parole e la chiara percezione di una totale asimmetria, di una incomprensione di fondo tra chi parla di una cosa…

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Germogli

Germogli

La tendenza al catastrofismo oggi è particolarmente frequentata, spesso anche con buone ragioni se si pensa alla situazione climatica e all’elenco di disgrazie che quotidianamente fa capolino sulle prime pagine degli organi di informazione. Viviamo tutti la percezione di trovarci alla fine di qualcosa: sentiamo pressante l’angoscia di un tempo che passa e che non lascia intravedere prospettive future. Tale angoscia, più normale negli adulti e nei vecchi, sta diventando cifra costitutiva dell’identità dei più giovani. L’effetto rischia di diventare…

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Tutto

Tutto

L’immagine della vedova che, nella sua povertà, getta tutto quello che ha per vivere nel tesoro del Tempio viene utilizzata da Gesù per raccontare del suo rapporto con Dio Padre e di come dovrebbe essere costruita una vera e profonda relazione di fede. La figura indicata come modello ai discepoli, non viene utilizzata come semplice ancorché efficace esortazione moralistica a dare tutto se stessi nelle cose in cui si crede. Si tratta invece di riflettere sul fatto che quella vedova…

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